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"Chiamare «società» il popolo di estranei in mezzo al quale viviamo è una tale usurpazione di significato che gli stessi sociologi hanno avuto la decenza di rinunciare a al concetto. Essi preferiscono ora la metafora della rete per descrivere il modo in cui si connettono le solitudini cibernetiche, con cui si annodano le deboli interazioni conosciute sotto al nome di «colleghi», «contatti», «amici», «relazione», o «avventura». Ed ecco che a un certo punto, si arriva a vedere chiaramente come queste reti si condensino in un centro, ma esso sia un centro dove non si condivide nulla, se non dei codici, e dove nulla si attiva, se non l'incessante ricomposizione di una identità." - L'insurrezione che viene
Posted on 08:26

Testa, perdi. Croce, perdi comunque.

By Dual_Core alle 08:26


La guerra in Afghanistan è una guerra che sia l' America che Obama perderanno, non importa quello che facciano ora gli Stati Uniti o il presidente Obama. Il paese e il suo presidente sono in una situazione di blocco totale.

Considerate la situazione di base. Il governo afgano a Kabul non ha alcuna sorta di legittimità per la maggior parte della popolazione. Né ha un esercito degno di questo nome. Esso non ha una base finanziaria. Non ha quasi sicurezza militare nè personale da nessuna parte. Deve affrontare l'opposizione di una guerriglia, i talebani, che controllano la metà del paese e che di si sono rafforzati in maniera costante da quando il governo talebano fu rovesciato nel 2001 da una invasione straniera (in gran parte americana). Il New York Times riporta che i talebani "diriggono una sofisticata rete finanziaria per pagare le loro operazioni insorgenti", qualcosa che i funzionari degli Stati Uniti stanno cercando, senza successo, di tagliare.

Recentemente, il presidente Hamid Karzai è stato rieletto con un votazione chiaramente falsificata. Il governo americano ha accettato di mandar giù questo perché Karzai è l'unico grande politico pashtun, gruppo etnico che è la base di sostegno per i talebani. Pertanto, è l'unico che può sperare di raggiungere un accordo politico con alcuni o tutti i talebani.

Posted on 07:38

Un fallimento notevole per una giornalista

By Dual_Core alle 07:38

Vorrei iniziare con una correzione anche se si potrebbe pensare, giustamente, che sono una maleducata. Ma in ogni caso a noi, gli israeliani, ci stanno perdonando qualcosa di molto peggio delle cattive maniere.
Ciò che oggi generosamente assegna la International Women's Media Foundation, come la realizzazione di tutta una vita richiede qualche correzione. Perché è un fallimento. Nient'altro che un fallimento. Il fallimento di una vita.
Pensandolo bene, quello di un'intera vita è discutibile, dopo tutto, è stato un terzo della mia vita, non di più, quello che ho dedicato al giornalismo.
Inoltre, "tutta la vita" potrebbe dare l'impressione che presto andrò in pensione, e ci sarebbe anche quello da correggere. Non ho alcuna intenzione di lasciare quello che sto facendo.